SOCIETÀ/CONGRESSI
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Con la presentazione ufficiale avvenuta durante il primo Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina di Comunità e delle Cure Primarie (SIMCCP), celebratosi a Roma il 26 e 27 settembre, prende forma un tassello cruciale della riforma sanitaria italiana: il primo “Core Curriculum” del Medico di Medicina Generale, di Comunità e delle Cure Primarie. Un documento che definisce in modo sistematico e condiviso le competenze che questo professionista dovrà possedere per rispondere ai bisogni della popolazione e alle sfide del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).
Il Core Curriculum è il risultato di un lavoro congiunto tra professionisti del SSN e docenti universitari, coordinati dalla SIMCCP. Il testo si colloca nel solco tracciato dal DM 77/2022 e dagli obiettivi del PNRR, ed è coerente con i requisiti e gli standard formativi riconosciuti a livello europeo. L’intento è chiaro: dare finalmente al medico del territorio un profilo organico, capace di unire competenze cliniche, organizzative e comunitarie in un’unica figura professionale.
Il documento delinea sei macro-aree di conoscenze e abilità: medicina clinica territoriale, integrazione dei servizi sanitari e sociali, promozione della salute e prevenzione, competenze organizzative e di governo clinico, formazione e ricerca, e infine competenze trasversali e relazionali. Si tratta di un approccio a 360 gradi, che riconosce al Medico di Comunità e delle Cure Primarie (MCCP) non solo un ruolo clinico, ma anche una funzione di raccordo e di governo delle reti territoriali.
La visione alla base del curriculum è quella di un professionista formato secondo l’approccio bio-psico-sociale, capace di lavorare in team multiprofessionali e di operare nei diversi snodi della rete assistenziale: dalle Case della Comunità agli Ospedali di Comunità, fino agli ambulatori territoriali. L’obiettivo dichiarato è quello di garantire la continuità delle cure, ridurre gli accessi impropri ai Pronto Soccorso, favorire la presa in carico dei pazienti cronici e fragili e rafforzare la dimensione comunitaria della salute.
Il Core Curriculum attribuisce al Medico di Comunità e delle Cure Primarie un doppio ruolo: clinico e organizzativo. Sul piano clinico, lo specialista sarà in grado di gestire patologie croniche come insufficienza cardiaca, diabete, BPCO e malattia renale cronica, oltre a fornire cure palliative e interventi di urgenza a bassa intensità. Potrà inoltre svolgere attività di prevenzione, promozione della salute e presa in carico dei pazienti complessi, integrando diagnostica di primo livello come ecografia, ECG e spirometria.
Sul piano organizzativo, lo specialista avrà competenze nel coordinamento delle Unità Complesse di Cure Primarie e delle Aggregazioni Funzionali Territoriali, nella gestione dell’Assistenza Domiciliare Integrata e delle Centrali Operative Territoriali, nonché nella promozione di attività di community building. Una funzione che riflette la necessità, sempre più urgente, di medici in grado di coniugare la pratica clinica con la governance territoriale.
La formazione degli specialisti in Medicina di Comunità e delle Cure Primarie si articola in quattro anni, con un forte accento sulla formazione sul campo. Il percorso prevede rotazioni nei reparti ospedalieri di medicina interna, geriatria e pronto soccorso, ma anche negli ambulatori di medicina generale, nelle Case e negli Ospedali di Comunità e negli Hospice. Un training integrato Università-SSN che permette di acquisire competenze cliniche e gestionali direttamente nei contesti operativi del territorio.
Oggi in Italia sono circa 250 gli specialisti già formati in MCCP, grazie alle 11 Scuole di Specializzazione universitarie attive, e altri 70 sono in formazione. La SIMCCP sottolinea come questa risorsa, ancora poco valorizzata, possa rappresentare una risposta concreta alla carenza di medici di medicina generale, contribuendo al rilancio dell’assistenza territoriale.
Il Core Curriculum non nasce nel vuoto. A livello internazionale, la Primary Health Care è da anni al centro delle strategie di riorganizzazione sanitaria, a partire dalla storica Dichiarazione di Alma Ata del 1978 fino alla più recente Conferenza di Astana del 2018. In Italia, la pandemia di Covid-19 e il DM 77 hanno accelerato la necessità di rafforzare l’assistenza territoriale, individuando nelle Case della Comunità, negli Ospedali di Comunità e nella domiciliarità integrata i nodi fondamentali della nuova rete.
Il Core Curriculum si inserisce dunque in un processo culturale e normativo che riconosce la centralità delle cure primarie come elemento essenziale per la sostenibilità del SSN. Non a caso, la SIMCCP propone di introdurre già nel percorso di laurea in Medicina un insegnamento specifico di Medicina Generale e di Comunità, così da stimolare nei giovani medici una vocazione verso le carriere territoriali, ancora oggi percepite come meno attrattive rispetto a quelle ospedaliere.
Il Presidente della SIMCCP, Fabio Pignatti, ha sottolineato come il Core Curriculum sia stato concepito non solo come documento tecnico, ma come strumento politico e culturale. “La nostra intenzione – ha dichiarato – è di consegnare questo lavoro al Ministero della Salute, al Ministero dell’Università, alle Regioni e alle Commissioni parlamentari, affinché possa diventare un punto di riferimento per uniformare la formazione specialistica e dare pieno riconoscimento al ruolo del medico delle cure primarie”.
L’auspicio è che il documento possa aprire la strada all’istituzione di una Scuola di Specializzazione in Medicina Generale, di Comunità e delle Cure Primarie, rafforzando così la filiera formativa e professionale di una disciplina che oggi rappresenta un elemento indispensabile per il futuro della sanità italiana.
Il Core Curriculum rappresenta, in definitiva, molto più di un documento programmatico. È una chiamata alla responsabilità per decisori politici, università e management sanitario. La sfida è quella di riconoscere il Medico di Comunità e delle Cure Primarie come una risorsa strategica per un SSN moderno, efficiente e resiliente, capace di coniugare cura, presa in carico e coordinamento in una prospettiva di salute pubblica e di giustizia sociale.
Con il Core Curriculum, la SIMCCP mette al centro cittadini e comunità, rilanciando il ruolo delle cure primarie come fondamento della sanità pubblica. E con l’affiancamento di programmi formativi come quelli promossi da Springer Health+, l’Italia dispone oggi di un ecosistema in grado di unire ricerca, clinica e formazione continua, a beneficio di un Servizio Sanitario Nazionale che guarda al futuro.
Il documento che si può scaricare a questo link, redatto dalla Società Italiana di Medicina di Comunità e delle Cure Primarie (SIMCCP), illustra i principi, la formazione e le competenze del Medico di Comunità e delle Cure Primarie alla luce del Decreto Ministeriale 77/2022. Frutto di un lavoro congiunto tra rappresentanti della SIMCCP e delle Scuole di Specializzazione universitarie, il “Core Curriculum 2025” definisce il profilo professionale, i ruoli clinico-organizzativi e il percorso formativo di questa figura strategica per il rinnovamento dell’assistenza territoriale in Italia.